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MIAmorial

Note editoriali per il memoriale pubblicato in occasione del decennale del MIA (Portogallo)

Nicola Guazzaloca - 2019

 

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La geografia antropica considera i luoghi come spazi emozionali caratterizzati soprattutto da un'identità percettiva. In questo senso credo sia corretto definire il MIA come un luogo che viene creato, suscitato e condiviso attraverso il suono, attraverso l'invenzione collettiva. Si potrebbe forse tracciare una mappa di questi luoghi, individuare alcuni sentieri, percorsi e arterie che conducono ad organi di immaginazione, generatori di creatività. Questo nostro mondo è, in realtà, una faccenda piuttosto astratta e di creatività ne ha bisogno: l'esistenza è fatta soprattutto di ragioni, significati e valori, di cose inventate. Il suono è uno degli strumenti più antichi a nostra disposizione per esplorare l'astrazione di cui siamo capaci, stimola le infinite invenzioni di cui il nostro mondo si nutre. Dopo tutto, le invenzioni sono ciò di cui viviamo.

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Human geography considers places as emotional spaces characterised above all by a perceptive identity. In this sense I believe it is correct to define MIA as a place that is created, elicited and shared through sound, through collective invention. One could perhaps draw a map of these places, identify certain paths, routes and arteries that lead to organs of imagination, generators of creativity. This world of ours is, in reality, a pretty abstract affair and it needs creativity: existence is mostly made of reasons, meanings and values, of things invented. Sound is one of the oldest options available to us for exploring the kind of abstraction we are capable of, it stimulates infinite inventions that our world feeds on. After all, inventions are what we live off.

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