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“Ma come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto è sempre cominciato già da prima”

"But how to determine the exact moment when a story begins? Everything has always begun before"

Italo Calvino, "Se una notte d’inverno un viaggiatore"

 

 

TECNICHE ARCAICHE

Tecniche Arcaiche è un progetto per pianoforte solo, in continuo aggiornamento e differente ad ogni esposizione. 

Come musicista sono stato influenzato da una grande varietà di fonti, perlopiù non pianistiche, e al di fuori della mia diretta attività mi interesso alla musica soprattutto da un punto di vista antropologico. Per corrispondere al meglio l’eterogeneità degli stimoli e dal momento che buona parte della mia attività performativa si basa sull’improvvisazione, ho sentito la necessità di dotarmi di un linguaggio duttile, aperto a modificazioni estemporanee, che potessi anche violare senza mancare di rispetto alle esperienze originarie.

Non si tratta di negare la ricchezza del “linguaggio pianistico” ma di poter utilizzare lo strumento anche in funzione di altre esigenze comunicative. E’ solo la necessità di creare categorie che colloca questo lavoro nell’ambito delle avanguardie: mi propongo di partire da molto più indietro.

Tecniche Arcaiche is a project for solo piano, constantly being updated and different with each exhibition. 

As a musician I have been influenced by a wide variety of sources, mostly non-piano, and outside of my direct activity I am interested in music mainly from an anthropological point of view. In order to best correspond to the heterogeneity of stimuli, and since a large part of my performance activity is based on improvisation, I felt the need to equip myself with a ductile language, open to extemporary modifications, that I could also violate without disrespecting the original experiences.

This is not to deny the richness of the 'language of the piano' but to be able to use the instrument for other communicative needs. It is only the need to create categories that places this work within the avant-garde: I aim to start much further back.

YouTube Playlist live performance:

https://youtube.com/playlist?list=PLgn1BjNjB7mwiwMnMiL5bndaiPYhWPab6&si=9d2QuCoAtA5WPiM2

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Kathodik - Marco Carcasi (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Uno stupefacente bestiario di voci, “Tecniche Arcaiche”. Tra richiami, grida, stridori ed atti d'amore. Dentro e fuori il corpo strumento. Un'impetuosa e lirica raccolta di schegge lucenti/rosicchiate, quella congegnata dal pianista bolognese, per il suo primo lavoro in perfetta solitudine. Che l'avevamo incontrato talmente tante volte in precedenza (in una moltitudine di progetti/collaborazioni), da non esserci quasi accorti dell'assenza nel suo percorso di una tale opera (in uno e non più di uno). Registrato alla Scuola Popolare Di Musica Ivan Illich di Bologna (dove insegna musica d'insieme e improvvisazione), “Tecniche Arcaiche” è un gran disco. Fitto di segnali e inarrestabile, nella sua esposizione narrativa, fluida e coerente. Diciannove composizioni istantanee, dove non vengon di certo lesinate, capacità di sintesi ed inventiva. Un caleidoscopio di approcci e influenze, saettante e inclusivo. Jazz, blues, classica e contemporanea, il free, il silenzio e il suo contrario. Il tutto, ideato, eseguito e martellato, ad una velocità che toglie il respiro. Non perde mai la bussola ed indica terre lontane. Splendida opera? Splendida opera.

Blow Up - Michele Coralli (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Tecniche arcaiche (e comparate) per mettere in movimento un pianoforte contemporaneo. Diciamo così, tanto per iper-semplificare, che il repertorio qui allestito spazia da un orizzonte intimista di stampo cageano a un eruttivo mondo tayloriano. Ma insomma delineare il campo è sempre un'attività molto riduttiva, specie quando ci si trova di fronte a musicisti davvero ricchi di visione come Nicola Guazzaloca, pianista bolognese classe '75. Ha un ottimo suono, un ampio bagaglio tecnico e da ciò che si ascolta una ricca cultura in materia di 88 tasti. Ma non si chiama Jarrett o Mehldau, e quindi insegna in una nota, e gloriosa, scuola popolare della sua città, nel paese della scarsa meritocrazia.

Sands Zine - Zita Osservanza (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Guazzaloca ha diviso il suo CD in tre parti, sia nel riuscito tentativo di presentare una propria immagine al fish-eye e sia nel tentativo di dare coerenza a materiali basilarmente troppo disomogenei. "Tecniche arcaiche" va quindi letto come tre CD, o mini-CD, in uno. La prima parte è suonata essenzialmente all’interno della cassa armonica, anche con l’ausilio di oggetti, e rappresenta la porzione di disco più informale, giocosa e giocattolosa. I nove titoli della seconda parte sono altrettante brevi e spiritate miniature – con l’eccezione di Tecniche arcaiche e Avventura nella bottiglia che si aggirano intorno ai cinque minuti - tutte scolpite sulla tastiera: decisamente fra new thing e musica contemporanea, ma con un piede e mezzo nella prima e solo mezzo nella seconda. Seguono le cascate di note della maratona finale, nove minuti di scorribande sulla tastiera registrati in pubblico, unico momento pragmaticamente definito come Improvvisazione (live) e unico momento più religiosamente jazz, del quale si porta appresso tutto lo spirito diabolico. Il brano, oltre che per struttura, differisce anche per la sua classificazione concreta che cozza con la fantasiosa e surreale vena ‘angelesca’ che aveva suggerito i titoli precedenti.

Improjazz - Jean Michel Van Schouwburg (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Pianiste émérite et animateur d’ateliers, de concerts et d’orchestres à Bologne, Nicolà Guazzaloca est devenu au fil des ans un improvisateur incontournable. Tecniche Arcaiche fait le point sur la pratique et l’expérience acquise par ce pianiste original dans 18 pièces très courtes entre 1’10’’ et 2’30’’, deux d’entre elles faisant 4’41’’ et 5’25’’. Une première partie de 9 pièces tournées vers les sortilèges de la table d’harmonie et une deuxième partie des 9 pièces suivantes au clavier proprement dit. En guise de conclusion, une improvisation de concert de 9’ résume à merveille la démarche exploratoire et jubilatoire de ce très bel album. L’intérieur du piano est sollicité dès les premiers morceaux par frottements et grattages alors qu’il égrène quelques notes... . Une fois installée une ambiance pleine de mystère, il aborde les touches tout en effectuant des pressions sur les cordes. La variété des timbres et des résonnances, l’enchaînement des affects, l’esprit de suite entre chaque pièce qui se répondent de l’une à l’autre jusqu’au n° 9 (alcuni modi), les hésitations, tout contribue à créer une œuvre de longue haleine qui tient les sens en éveil. La pièce éponyme, tecniche arcaiche, est une subtile variation sur des intervalles et des doigtés étranges qui allie l’introspection avec une forme d’expressionnisme ironique. On retrouve cet état d’esprit dans les pièces suivantes où le renouvellement des idées, l’énergie aiguisée par un magistral sens de la forme allient l’épure stylée au mouvement constant.

On peut parcourir cette collection de solos d’un bout à l’autre ou en sens inverse, sautant l’une ou l’autre sans se lasser. De la free music contemporaine assumée à l’état pur, faite d’engagement, de spontanéité et de réflexion. Son travail au clavier, un chatoiement original dans les dissonnances, prend le temps de développer ses idées avant de conclure par un tour de force. Un pianiste qu’il faut découvrir et écouter d’urgence. S’il vous faut des points de références, on citera Fred Van Hove et Veryan Weston.

C'est aussi le trente cinquième numéro du label Amirani de Gianni Mimmo, saxophoniste avec qui Guazzaloca a enregistré au sein d'un Shoreditch trio mémorable (Again). Félicitations à Amirani pour ce remarquable travail continu.

Diskoryxeion - Phontas Troussas (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Το “TecnicheArcaiche” [AmiraniAMRN 035] του NicolaGuazzaloca, ηχογραφημένο στην Μπολόνια τον Μάρτιο του 2013, είναι ένα πιανιστικό άλμπουμ. Αποτελείται δε από τρία μέρη. Στο πρώτο (τα πρώτα εννέα tracks, «μέσης» διάρκειας δύο λεπτών) το πιάνο είναι βασικά προετοιμασμένο, στο δεύτερο μέρος, ήτοι ταtracks 10-18, το πιάνο είναι βασικά κανονικό, ενώ στο τρίτο μέρος καταγράφεται ένας ζωντανός πιανιστικός αυτοσχεδιασμός, που έχει διάρκεια περί τα 9 λεπτά. Στα creditsτου άλμπουμ διαβάζουμε

πως ο Guazzaloca, εκτός από πιάνο, μεταχειρίζεται και αντικείμενα. Τι αντικείμενα δεν διευκρινίζεται, αλλά προφανώς είναι εκείνα (τα γνωστά) που ρίχνουν μέσα στο πιάνο οι αυτοσχεδιαστές για να παράξουν «εκπληκτικούς» ήχους, ή άλλα που παρεμβάλλονται

μεταξύ των χορδών, ή άλλα που «βασανίζουν» τις χορδές κ.ο.κ. Γενικώς, η φαντασία και η έμπνευση μετράει πολύ στις preparedpiano καταστάσεις – και εδώ, στην περίπτωση του Guazzaloca, φαίνεται πως περισσεύουν. Ήχοι που άλλοτε μοιάζουν ηλεκτρονικοί, άλλοτε κιθαριστικοί και άλλοτε κρουστοί (αν και κρούσεις, στην «προετοιμασμένη» κατάσταση υπάρχουν σε μόνιμη βάση), και οι οποίοι, έτσι όπως «κόβονται» λόγω των συντόμων διαρκειών, αποκτούν μιαν αυθυπαρξία. Τώρα πόσο... προετοιμασμένο και πόσο αυτοσχεδιαστικό μπορεί να είναι αυτό το μέρος τού “TecnicheArcaiche” είναι κάτι για το οποίον μόνον οGuazzaloca θα μπορούσε να μας διαφωτίσει. Κατά τα λοιπά, και όσον αφορά στο parteseconda, εδώ τα πράγματα είναι περισσότερο σαφή. Το πιάνο, στην πιο καθαρή μορφή του πρωταγωνιστεί. Αδιάκοπα clusters, ελλειπτικές «διακεκομμένες» γραμμές, ρυθμική ποικιλία, γρήγορα γενικώς tempi και συνεπώς μια μουσική αποδεκτή, θα έλεγα, ακόμη και από ένα μέσο «τζαζ» αυτί. Στο τελευταίο και μεγαλύτερο σε διάρκεια track του CD, το 9λεπτο “improvvisazione (live)”, ο ιταλός πιανίστας δείχνει τις δυνατότητές του στον... ορθόδοξο πιανιστικό αυτοσχεδιασμό, προβάλλοντας μελωδικές γραμμές της στιγμής και ολοκληρωτικό παίξιμο σε όλες τις οκτάβες. Όπως γράφει και ο GianniMimmo (ο ιδιοκτήτης της AmiraniRecords): «Το ‘TechnicheArcaiche’ είναι μια σπουδαία δουλειά, ίσως η κορυφαία της πυκνής δισκογραφίας του NicolaGuazzaloca και, σίγουρα, η πιο κοντινή στο αυθεντικό προσωπικό του στυλ.

Musica Jazz - Fabrizio Versienti (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Tecniche Arcaiche: l'autore, Nicola Guazzaloca, vi mette a frutto la sua notevole esperienza di performer radicale passando da brani quasi aforistici al lungo flusso di note conclusivo"

 

Rockerilla - Massimo Marchini (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Un album di coraggiose avventure quello che stiamo per presentarvi, dove il pianoforte e vari oggetti costituiscono la tavolozza acustica di un disco tra i più estremi ascoltati di recente. Guizzando di fantasia e intelligenza, in una creatività tenera e violenta, davvero poetica, Nicola disegna situazioni, sketches musicali, Suggerimenti per ammansire una minuscola mietitrebbia, oppure Fuga delle puntine, Alcune foto si muovono quando non le guardi. Pur nelle diverse tensioni, scrosci, crepitii, lamenti organici, aperture pianistiche, visioni oniriche in uno spazio-tempo negato ai sognatori, Notturno transito della memoria, traspare una coerenza estetica, una purezza di espressione e consapevolezza davvero singolari. Ricco di suggestioni ed emozioni, questo cd offre di Guazzaloca una visione completa che nei precedenti lavori, in ambiti e collettivi differenti, non riusciva a trasparire con la presente completezza. Se brani come Tecniche arcaiche tradiscono la notevole preparazione tecnica di Nicola quale giovane pianista, altri rivelano un genio di raro talento. "Il talento fa quello che vuole, il genio fa quello che può". Così Carmelo bene rassicurava sulla predominanza dell'orale sullo scritto. Credo che nella non-scrittura dell'effimero, questi 19 esercizi di genio musicale dimostrino sia il talento del giovane pianista bolognese sia il genio. Ancora una perla da Amirani Records.

Ettore Garzia Blog - Ettore Garzia (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Chi insegna nei seminari di improvvisazione il rapporto tra suono ed immagini sa benissimo quanto importante è anche fornire lo spunto concreto affinchè questa relazione si ponga in contatto con la creatività del musicista. Non si tratta solo di relazionare i suoni, ma porsi nell'ottica di quello che il musicista vuole esprimere: uno dei punti più controversi in materia è probabilmente quello che riguarda il significato concreto dei titoli assegnati alle improvvisazioni; se molti ritengono che questo elemento non è assolutamente necessario e che bisogna dare solo un giudizio alla bellezza astratta dei suoni, altri (come il sottoscritto) ritengono che quell'elemento sia un elemento in più utile per accendere la luce della comprensione e verificare quello che dell'improvvisazione

libera non si è mai capito, ossia la subliminalità degli argomenti musicali; il pianista Nicola Guazzaloca in questo suo nuovo episodio discografico per la Amirani già dal titolo inserisce un programma di ascolti: "Tecniche arcaiche" sottintende il fatto che i suoni instabili e atonali che hanno caratterizzato il metabolismo dell'uomo nei secoli siano i più "moderni" suoni possibili e tutti gli sketches composti in 18 brani di un paio di minuti in media rappresentano idee creative (anche poco convenzionali) trasposte perfettamente in plastici sonori. L'abbinamento alle immagini e al programma richiama in effetti un principio di romantica memoria a cui già da tempo non si dà più credito: ma inserirlo in una improvvisazione libera non è uno scandalo; il merito di Nicola sta nel fatto che rende chiarissimi i concetti, armonica la struttura complessiva inarmonica, e per i malpensanti (termine quest'ultimo ottenuto rielaborando al contrario quello usato in uno dei brani qui pubblicati) definisce anche l'aspetto virtuosismo, che si svolge a metà strada tra la tastiera del piano e l'interno del pianoforte fornito di adeguati oggetti; questi sono mondi espressivi tutti da seguire, da apprezzare che costruiscono un solido che non ti stanchi mai di rigirare: in "Tecniche arcaiche" c'è una creatività debordante che è degna degli approfondimenti metafisici sul piano partiti da compositori come Cage, che passa da Monk e dai pianisti free jazz umorali ed in cui emerge in maniera chiara uno stile tensivo (composto da clusters indovinati, grappoli velocizzati di note, un'esplorazione interna del piano tesa a cogliere la giusta rappresentazione dei pensieri) che dichiara a caratteri cubitali che cosa vuol dire assegnare un "carattere" nella musica.

Il Manifesto - Guido Festinese (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Amirani Records: esce Tecniche Arcaiche di Nicola Guazzaloca, dove la tastiera e la cordiera sono sottoposte a dinamiche spesso estreme, con uso del suono-rumore, cluster di note potenti e primordiali, risonanze metalliche e rari momenti di lirismo.

 

MusicZoom - Vittorio Lo Conte (Tecniche Arcaiche - Amirani Records 035)

Al pianoforte ed ad oggetti preparati Guazzaloca tira fuori dal pianoforte sonorità inusuali, tenerezze e situazioni tempestose, usando il suo strumento in modo totale, sia sui tasti che attaccando le corde dall ́interno. È un caleidoscopio di suoni e musiche ricche di sorprese e di quel senso dell ́incompiuto che crea un senso di attesa per l ́evoluzione dei brani. È un modo di catturare l ́attenzione degli ascoltatori, a volte anche con suoni dall'́aspetto più conosciuto, ad esempio “Finta di niente”. Le idee del pianista bolognese sono messe ben in vista dal disco: per lui non c ́è niente di scontato, soltanto sorprese che escono dalla cornucopia in cui le note sono nascoste. E così si nota la sua crescita artistica ed il continuo confronto con gli approcci moderni al pianoforte.

 

All About Jazz - Neri Pollastri (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Registrato a Bologna durante il festival Angelica nel maggio del 2014, questo lavoro documenta una performance solitaria di Nicola Guazzaloca divisa in due sezioni. La prima, di poco meno di un quarto d’ora, è marcatamente rumoristica, fa uso di oggetti che modificano il suono del piano ed è quasi priva di linee pianistiche convenzionali. Gli esiti sono suggestivi, anche se - almeno all’ascolto registrato - sono di qualche difficoltà quanto a comprensione drammaturgica.

KFJC 89.7 Los Altos Hills, California - Naysayer (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Out of Bologna, Italy comes Nicola Guazzaloca, pianist extraordinaire. Born in 1975, Guazzaloca focuses on the experimental and improvisational side of things and is a big part of the European jazz circle. “Tecniche Arcaiche” is his two part solo piano composition which many consider his masterpiece. Performed live at the Angelica International Music Festival from Bologna, “Tecniche Arcaiche” is 42 minutes of stunning piano playing. Parte Prima is Guazzaloca leaning inside of the piano, plucking, strumming, rubbing, twisting, who knows what else, to the strings. An authoritative, skilled intervention of what more the piano may provide. Parte Seconda has Nicola sitting at the bench, playing the ivories from low register to high. With a command and knowledge of how to bring a variety of sounds from the piano, Guazzaloca flows through moods of chaos and control. Yet again, another wonderful selection from Amirani Records, working to teach us that experimental and challenging does not always have to be messy.

Orynx Improv and Sounds - Jean-Michel Van Schouwburg (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

C’est fort heureux que le label Amirani consacre plusieurs de ses belles publications à cet enthousiaste pianiste et activiste de l’improvisation contemporaine qu’est Nicolà Guazzaloca. Amirani, soit Gianni Mimmo,s'est associé au label Aut records de Davide Lorenzon pour cette production. Pour quiconque connaît un tant soit peu les musiciens improvisateurs italiens et leur topographie, Guazzaloca est le premier nom qui vient à l’esprit quand on évoque la scène active de Bologne. Le grand talent de pianiste et de créateur bien sûr, mais aussi son travail d’animation d’ateliers, de concerts – laboratoires et son sens de l’éthique et de l’engagement. Parmi les explorateurs du piano, Nicolà Guazzaloca se situe plutôt du côté des claviéristes radicaux tels Veryan Weston, Agusti Fernandez ou Fred Van Hove que des éventreurs soniques comme Jacques Demierre ou Sophie Angel. Une commande du clavier impressionnante et un goût italien évident. Si Tecniche Arcaiche commence par des stridulations et un subtil grattage des cordes dans la table d’harmonie, le plat de consistance est une formidable improvisation avec le clavier du piano. Une puissance qui met en vibration toute la machine et fait mieux qu’évoquer celle d’Alex von Schlippenbach. Une science des doigtés et des nuances jamais prise en défaut, un lyrisme tellurique, un sens de la ballade contrariée. Bien sûr, on y entend la pratique du jazz,

même si ce n’est pas du jazz, un esprit contemporain avec toute l’énergie de la free music, la vraie, celle des Irene Schweizer, Alex von S, Fred Van Hove. C’est très fort ! Voilà un pianiste qu’un organisateur avisé devrait faire jouer avec les Mark Sanders, Paul Lovens, Roger Turner, Clayton Thomas ou Paul Rogers. Live at Angelica (le festival de musique expérimentale de Bologne) nous fait entendre son côté le plus brillant alors que le précédent Tecniche Arcaiche (amrn 035) délivrait sa facette plus introspective. Un pianiste essentiel.

Kathodik - A.G. Bertinetto (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto è sempre cominciato già prima”. La citazione da Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino che compare all’interno della confezione di questo cd descrive a meraviglia un’essenziale qualità dell’improvvisazione. Essa è sì “inizio dell’inizio”, come dice Jankélévitch, perché, come improvvisazione, sospende le norme su cui si basa e inizia appunto ex improviso. Eppure non s’inizia mai ex nihilo. Si riprendono discorsi già cominciati (come nella Parte Prima, in cui risuonano gli oggetti del piano preparato), si proseguono storie già narrate (come nella Parte Seconda, che si richiama al piano free di Cecil Taylor), ma in una situazione diversa, nuova, inattesa. Mirabile nella musica di Nicola Guazzaloca è allora l’esplorazione, ricca di spunti creativi, delle possibilità estetiche ed espressive delle tecniche arcaiche della libera improvvisazione al pianoforte: seppure certo già sentite, son qui riproposte con una grande freschezza che affascina e che ce le restituisce ancora inaudite.

Diskoryxeion - Ponthas Troussas (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Έχω γράψει κι άλλε φορές στο παρελθόν για τον ιταλό, αυτοσχεδιστή πιανίστα NicolaGuazzaloca. Κάποτε για το άλμπουμ του “NobleArt” (rec. 7/2007) την «ελεύθερη» συνεργασία μ’ έναν δεύτερο πιανίστα, τον ThollemMcDonas, κάποτε άλλοτε για το ShoreditchTrio (GianniMimmoσοπράνο, HannahMarshallτσέλο, NicolaGuazzalocaπιάνο) και κάποτε άλλοτε για το σόλο-πιάνο του“TecnicheArcaiche” ηχογραφημένο στην Μπολόνια τον Μάρτιο του 2013 – άπαντα τα άλμπουμ «κομμένα» για την AmiraniRecords. Τώρα, ένα επόμενο σόλο CD του Guazzaloca, το “Tecniche Arcaiche / Live at Angelica” [Amirani/ Aut, 2015], γραμμένο κι αυτό στην Μπολώνια, στο AngelicaFestivalInternazionalediMusica την 16/5/2014, έρχεται να μας μεταφέρει στον αυστηρό, αλλά και τόσο ελεύθερο συνάμα κόσμο του ιταλού αυτοσχεδιαστή, ένα άλμπουμ δηλαδή που κρύβει, στα δύο κομμάτια που περιέχει, δυνατές εκπλήξεις. Στο πρώτο απ’ αυτά, που έχει τίτλο “Parteprima” και διαρκεί περί τα 15 λεπτά ο Guazzaloca μας δείχνει το περισσότερο... ολιστικό, πιανιστικό του πρόσωπο. Πιάνο και ποικίλα αντικείμενα δημιουργούν ένα ακανόνιστο, αλλά τόσο γεμάτο και δυναμικό περιβάλλον – ολοκληρωμένο και συγχρόνως αυτοδύναμο εννοώ, από το πρώτο έως και το τελευταίο δευτερόλεπτο. Απίστευτοι και κατά μίαν έννοια ανεπανάληπτοι ήχοι, που τεντώνουν την ακοή, δημιουργώντας πολλαπλά επίπεδα ακρόασης, την ίδιαν ώρα που σκόρπιες, σύντομες μελωδικές φράσεις μάς υπενθυμίζουν με τι ακριβώς έχουμε να κάνουμε. Δεν ξέρω κατά πόσον αυτό που ακούμε προέρχεται από ένα προετοιμασμένο πιάνο, που έχει «δουλευτεί» καταλλήλως πριν την συναυλία, ή αν η προετοιμασία συμβαίνει εκείνη τη στιγμή (της εγγραφής) και επιτόπου. Όπως κι αν έχει η κατάσταση ο Guazzaloca εκμεταλλεύεται κάθε εσωτερικό ή εξωτερικό σημείο του οργάνου, «βασανίζοντας» τις χορδές και κάνοντάς τες να ηχήσουν με χίλιους-δυο διαφορετικούς τρόπους. Clusters, σύννεφα συγχορδιών, εμμονικές νότες και βεβαίως όλη εκείνη η κρουστή αντεπίθεση από το εσωτερικό του οργάνου, που είναι άλλο να την ακούς... αλλά και άλλο να την βλέπεις. Το δεύτερο κομμάτι αγγίζει τα 27 λεπτά και έχει τίτλο “Parteseconda”. Εξωτερικώς είναι... κλασικό –εννοώ πως το παίξιμο του Guazzaloca περιορίζεται στα πλήκτρα–, αλλά στη δομή του παραμένει αυθόρμητο και αυτοσχεδιαστικό, με συνεχείς εναλλαγές στους ρυθμούς και τα tempi, με τις ίδιες μικρές και ανολοκλήρωτες μελωδικές φράσεις, με τον ίδιο πλουραλισμό σε όλη την γκάμα των οκτάβων. Σίγουρα το παίξιμο είναι εντυπωσιακό. Και το γεγονός πως περνάει από πολλά και διαφορετικά στάδια προσφέρει στο άκουσμα

μιαν αναντίρρητη ποικιλία, και άρα ένα διαρκώς ανανεούμενο ενδιαφέρον.

 

MusicZoom - Vittorio Lo Conte (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Dopo il disco in studio arrivano di nuovo le Teniche Arcaiche del pianista Nicola Guazzaloca, coprodotte da Amirani e Aut Records, questa volta live al Festival Angelica, due parti in cui oltre al pianoforte ci sono oggetti che straniano i suoni dello strumento. È nella Parte Prima che questi hanno un ruolo e contribuiscono a creare un mondo sonoro dall’accesa individualità, completamente a loro agio con la diversità dall’uso consueto dello strumento. Le tecniche sono arcaiche, o per lo meno non sono nuove, se consideriamo tutto quello che è successo negli ultimi cinquanta anni sia nell ́improvvisazione che nella composizione per pianoforte. La parte Seconda mostra invece un pianismo free piuttosto accessibile, fra il primo Cecil Taylor e Lowell Davidson, sfortunato pioniere del genere su ESP, che entusiasma il pubblico presente, a giudicare dagli applausi, con il suo innato senso per la narrazione. Guazzaloca si conferma un pianista preparato e ricco di fantasia creativa, perfettamente in sintonia con le modernità che hanno cambiato il modo di esprimersi sul suo strumento.

This Is Book's Music - John Book (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

If the style of jazz you enjoy listening to is more on the improvisational and free side of things, you will definitely love Tecniche Arcaiche: Live At Angelica (Aut), a release by pianist Nicola Guazzaloca. For me, it’s hard to compare this to someone without someone more in-the-know saying “this sounds nothing like who you’re comparing this to” but this is the best way I can do it. Some of it sounds like what Richard Wright did during his part of Pink Floyd’s Ummagumma, where it seems like there may be a concept of what he wants to do but plays whatever inspires him at any given moment. “Parte Prima” is more on the noisy and chaotic side while the 27 minute “Parte Seconda” is slightly more musical and melodic. This recording was taken from a 2014 live performance so the audience were into the spontaneity as much as the home listener is, which honestly makes this a joy to listen to, or at least a joy on the verge of falling off into the unknown. Again, someone more in-the-know may have a more accurate description of what they’re hearing here and why but I liked this and would definitely be more into hearing another Guazzaloca project.

Il Giornale della Musica - Enrico Bettinello (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Su terreni decisamente più sperimentali, ma non certamente meno stimolanti, si muove il pianista Nicola Guazzaloca, che ha pubblicato un suo recital solista tenutosi durante il festival Angelica nel 2014. Tecniche arcaiche - Live at Angelica (Amirani/Aut) riprende un lavoro già pubblicato in studio e in cui il pianoforte è sollecitato con preparazioni e modalità che ne esplorano tutto il potenziale di macchina sonora. Un viaggio affascinante, da provare.

L'isola che non c'era - Alberto Bazzurro (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Partiamo da un’ampia costola pianistica, progredendo (anche qui lo facciamo quasi sempre) in ordine numerico. Il primo è dunque un piano solo, Tecniche arcaiche Live at Angelica (Amirani) di Nicola Guazzaloca. 'Angelica’ è una storica rassegna bolognese di musiche contemporanee (il plurale è d’obbligo), in cui improvvisazione di marca jazzistica ed eurocolta (chiamiamola ancora così, per comodità) si mischiano senza colpo ferire. Paradigmatico, in tal senso, il CD di Guazzaloca, due sole lunghe sequenze, la prima col ricorso a oggetti e rumorismi vari, la seconda più schiettamente pianistica, vitale, libera, intensa, sostanziosa, con dei rallentando che in realtà non si distendono quasi mai del tutto, conservando come un fremito intestino, per riaprirsi poi ancora a una pastosa, corporea plasticità. Ottimo disco.

Sands Zine - Rosa Manzo (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Fra i concerti che m'ero prefissato di vedere ad Angelica del 2014 c’era anche quello di Nicola Guazzaloca. Un fastidioso problema a un ginocchio mi rese difficili i movimenti, costringendomi ad abdicare, e così mi giunge estremamente gradita questa pubblicazione

che mi offre la possibilità di ascoltare quello che, all’epoca, m’era sgusciato di mano. Gradimento che non riesce però a nascondere un certo fastidio mano a mano che lo scorrere del disco svela l’enorme entità della mia perdita. In questa performance c’è tutto Guazzaloca, una specie di Cecil Taylor bianco... o meglio, un pianista che mette insieme l’energia cronica di Cecil Taylor con le soluzioni surreali di John Cage. Anche questa esibizione, così com’erano le originarie “Tecniche Arcaiche”, si divide in due parti ben distinte, una prima suonata all’interno della cassa armonica e una seconda suonata nella tastiera. In questa occasione le due parti non sono però suddivise in più brani ma scorrono come degli unici lunghi flussi continui. Energia e sperimentazione, ma anche un profluvio di sensazioni che scaturiscono dai nervi e dai vasi sanguigni, emanazione di cervello e cuore, e soprattutto una sfrenata fantasia che permette a Guazzaloca di sfruttare al massimo, addirittura di moltiplicare, le possibilità offerte da uno strumento complesso qual è il pianoforte. Volare sopra le nubi, come la medusa della copertina, e disperdere la propria bellezza urticante nelle strade dell’universo, in assoluta libertà. Questa musica può farlo. Maledetto ginocchio!

Rockerilla - Massimo Marchini (Tecniche Arcaiche Live at Angelica - Amirani Records 044 / Aut Records 017)

Abbiamo già avuto occasione di ricordare ai nostri lettori di come Nicola Guazzaloca sia uno dei tesori musicali nazionali e di certo non è sfuggito all’attento orecchio di Gianni Mimmo e della sua Amirani. Nicola Guazzaloca dal vivo nella sua Bologna segna un nuovo capitolo nella semiotica del pianoforte contemporaneo e quest’album ne è la diretta e verace testimonianza. Come Keith Tippett, Cecil Taylor, Charlemagne Palestine e non molto altri grandissimi, Nicola non è un pianista, nella stessa misura e per le stesse motivazioni per le quali il palombaro archeologo del profondo Salvador Dalì non è un pittore. Piuttosto è il pianoforte che usa il maestro Guazzaloca per alcune delle riflessioni più ardite e intelligenti che i martelletti abbiano mai raccontato. Legni, ambiente, oggetti, pianti, gioia, tormenti dell’anima, irrefrenabile e immotivata leggerezza in un ciclo dove inizio e fine tendono a fondersi come nella veglia di Finnegan. La musica di Nicola fluisce come i pensieri. E per piacere non tirate in ballo il jazz. Diffrazioni semantiche che travalicano il linguaggio stesso, muovendosi con ardito candore da anima ad anima. Musica nuova, sempreverde, intelligente, attenta testimone della politica del proprio tempo.

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